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Sound and Music PHIL COLLINS: HELLO I MUST BE GOING

PHIL COLLINS: HELLO I MUST BE GOING

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Esecutore: Genesis
Autore: Phil Collins
Numero dischi: 2
Etichetta: Analogue Productions
Supporto: Lp 45 Giri
Genere: Pop/Rock
Anno: 2024

Un nuovo titolo della Atlantic 75 Series della Analogue Productions
Una collana concepita per celebrare il 75° anniversario della fondazione della Atlantic Records
Doppio LP da 180 grammi a 45 giri
Rimasterizzazione effettuata da Chris Bellman presso il Bernie Grundman Mastering a partire dai nastri analogici originali
Hello, I Must Be Going! – il secondo album registrato in studio da Phil Collins
Il programma comprende grandi successi come “You Can’t Hurry Love” e “I Cannot Believe It’s True”
Stampa effettuata presso la Quality Record Pressings
Copertina “tip-on” vecchio stile realizzata dalla Stoughton Printing

Con il suo primo album da solista, Face Value del 1981, il batterista-cantante dei Genesis Phil Collins dimostrò che non aveva nessuna intenzione di rimanere confinato nel pantano del rock classico. Infatti, quel disco comprendeva brani più brevi e dimostrava meglio di qualsiasi parola che Collins aveva una vera sensibilità pop. Come scrisse sull’autorevole rivista Rolling Stone John Milward, il successivo Hello, I Must Be Going! proseguì sullo stesso filone, facendo emergere alcuni schemi che in seguito sarebbero diventati molto familiari.

«In primo piano, si notano intense nenie rock che vedono la batteria come strumento principale; in questa categoria si impone sicuramente “I Don’t Care Anymore”, con la one-man band di Collins che canta sulle evocative note della chitarra di Daryl Stuermer. Poi ci sono le ballate mielose, la migliore delle quali è senza dubbio “Don’t Let Him Steal Your Heart Away” grazie a una melodia nello stile dei Beatles che sostiene il dolce timbro della voce di Collins. Queste caratteristiche facevano già parte dello stile dei Genesis, ma a sorprendere i nuovi fan e a conquistarne altri furono la personalità e gli spunti soul sfoggiati da Collin in Face Value e in Abacab dei Genesis. “I Cannot Believe It's True”, con le sue pulitissime linee melodiche scandite dai Phoenix Horns degli Earth, Wind & Fire, mette letteralmente a tacere gli altri concorrenti soul di Hello, I Must Be Going, soprattutto il suo remake di “You Can't Hurry Love” delle Supremes. Per quel brano Collins aveva scelto la strada dell’oldie golden, ottenendo – come facilmente prevedibile – un risultato lontano anni luce dal soul. Nonostante il vanto di una registrazione a otto tracce, il pregio principale di questo album risiede nel fatto di essere legato alla buona vecchia scuola del rock classico. In effetti, questo LP fa pensare ai Genesis ridotti all’essenzialità, ornamentali ma non troppo ostentati» (John Milward, Rolling Stone, tre stelle).

Questa riedizione della Atlantic Series della Analogue Productions di Hello, I Must Be Going! ha tutte le carte in regola per diventare uno dei titoli più importanti della vostra collezione di vinili. Per prima cosa, per il taglio delle lacche l’etichetta americana si è rivolta a Chris Bellman presso il Bernie Grundman Mastering, che è partito da una copia Dolby da un quarto di pollice del master originale. Come sempre, la stampa su vinile da 180 grammi è stata effettuata dalla Quality Record Pressings e l’album è stato poi messo in commercio in una lussuosa copertina gatefold tip-on vecchio stile laminata della Stoughton Printing.

Negli anni Ottanta Hello, I Must Be Going! ha fatto vincere negli Stati Uniti alla Collins tre Dischi di Platino ed è rimasto nelle hit-parade inglesi degli album per più di un anno, raggiungendo il secondo posto. Per gli aficionados di Collins è l’album di un batterista, un disco che esprime da un lato rabbia e disperazione e dall’altro solitudine e nostalgia. Non un album da ascoltare tutti i giorni, ma un disco in grado di parlare direttamente al cuore ogni volta che se ne sente la necessità, come ha scritto molto acutamente Martin Klinkhardt in una recensione pubblicata nel sito genesis-news.com.

Phil Collins

Lato A
I Don’t Care Anymore
I Cannot Believe It’s True
Like China

Lato B
Do You Know, Do You Care?
You Can’t Hurry Love

Lato C
It Don’t Matter To Me
Thru These Walls

Lato D
Don’t Let Him Steal Your Heart Away
The West Side
Why Can’t It Wait ’Til Morning

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