Bepi D’Amato e Tony Pancella a Bacco Tabacco
Sabato 19 ottobre ore 18:00
Bepi D’Amato e Tony Pancella presentano il loro album "DUKE, MONK & VICE VERSA" attraverso il racconto di aneddoti e stati emozionali che ne hanno determinato la realizzazione e la registrazione.
Bepi D’Amato e Tony Pancella suonano insieme da più di quaranta anni, ma è relativamente recente il progetto del duo clarinetto-pianoforte, denominato "Duke, Monk & Vice Versa", che ha debuttato ufficialmente a Pescara Jazz 2014. I due musicisti si sono proposti di accostare, comparare, coniugare, intersecare le composizioni di due geni del Jazz, Duke Ellington e Thelonious Monk, così diversi eppure così vicini ed egualmente importanti per la storia del Jazz, con un occhio di riguardo per Billy Strayhorn. La scelta di suonare in duo evidenzia al massimo l’interplay e la libertà negli arrangiamenti, accuratamente stabiliti ma anche spesso estemporaneamente elaborati, e per poter disporre di varie sonorità e colori, con toni a tratti finemente cameristici, a tratti di libera, pura improvvisazione, rimanendo sempre nella tradizione più profonda della Musica Afro-Americana di Duke e di Monk.
Dopo il debutto a Pescara Jazz 2014 e numerosi concerti, D’Amato e Pancella hanno suonato presso i Musei Vaticani nel 2015 e 2019, presso l’Istituto Italiano di Cultura ad Istanbul in Turchia, per "La Verdi" al MAC di Milano, presso il Conservatorio di Musica di Cesena, presso l’Istituto Italiano di Cultura di Addis Abeba - Etiopia, l’Istituto Italiano di Cultura di Sydney e il Brisbane Jazz Club - Australia, a Tel Aviv - Israele nel 2018, al Pescara Jazz Festival 2019.
Il CD "Duke, Monk & Viceversa" è stato registrato, mixato e masterizzato con i più alti criteri di alta fedeltà, ed è stato prodotto dal CIDIM (Comitato Italiano Musica) e pubblicato dalla prestigiosa rivista musicale SUONARE NEWS nel Dicembre 2018.
"Duke Ellington e Thelonious Monk. Due universi distinti, fortemente peculiari. Mondi inconfondibili, che si reggono su regole proprie, talmente personali che chi prova a imitarli scivola nella parodia. E se questi due artisti non fossero che due facce di una stessa medaglia?
In fondo il pianismo di Monk discende da quello di Ellington: tocco percussivo, esaltazione della dissonanza, approccio più ritmico che melodico, distribuzione non ortodossa dei registri sulla tastiera. Un’idea di musica che è anzitutto colore, suono e silenzio prima ancora che melodia o armonia. E temi che sono come racconti a sorpresa, che dribblano le soluzioni scontate per aprire nuovi varchi, sentieri a tratti tortuosi ma più freschi e avvincenti.
A sentire il modo in cui Bepi D’Amato e Tony Pancella suonano Ellington e Monk- e a volte citano, fugacemente, l’uno tra le pieghe dell’altro - sembra davvero di trovarsi davanti a due compositori intercambiabili: Come Sunday potrebbe essere uscita dalla penna del compositore di Ask Me Now e I Mean You da chi ha concepito It Don’t Mean a Thing.
Perché quando a interpretare queste pagine ci sono due musicisti dalla cultura vasta e dall’eleganza infallibile ecco che le differenze diventano somiglianze. Ma non per effetto dell’uniformità; al contrario: è come se il clarinettista e il pianista sciogliessero nel linguaggio più ampio del jazz le spigolose singolarità dei due compositori, illuminandone i legami con la tradizione, le ramificazioni in altri stili, la fecondità delle intuizioni verso il futuro. Sotto le loro dita si coglie l’enorme contributo che Ellington e Monk hanno dato al jazz, e si capisce come il jazz ha accolto, trasformato e rielaborato quelle idee, finché non sono diventate patrimonio di tutti: luce e colori del racconto tematico, ricchezza armonica, swing e apertura interpretativa (si veda su tutte l’inconsueta Bright Mississippi per solo clarinetto).
Last but not least, questo disco regala il gusto di ascoltare due grandi musicisti che si divertono, perché la musica da cui partono è ricca di humour, pathos, attaccamento alla vita, piacere. L’interpretazione creativa come godimento dell’intelligenza, o intelligenza del godimento, fate voi. Basta ascoltare e partecipare con Bepi D’Amato e Tony Pancella al genio di Ellington e Monk."
(Stefano Zenni)
Note di copertina/presentazione del CD "Duke, Monk & Viceversa" a cura di Stefano Zenni - musicologo
Bepi D'Amato
Diplomato in clarinetto nel 1977, ha iniziato la sua carriera collaborando con diversi musicisti italiani di Jazz tradizionale, come Carlo Loffredo, Lino Patruno, Romano Mussolini, Marcello Rosa. Dal 1993 Ë uno dei solisti principali della Italian Big Band diretta da Marco Renzi, con la quale ha suonato in Italia, Montenegro, Emirati Arabi Uniti; ha collaborato inoltre con la Tony Scott Big Band, la SIDMA Jazz Orchestra, la Baracca Big Band. Ha svolto attività concertistica all'estero in Romania con l'Orchestra Jazz della Radio di Stato, in Grecia con
l'Orchestra Sinfonica di Stato a Salonicco, in Brasile con l'Orchestra Jazz-Sinfonica di San Paolo, negli USA con le orchestre delle università di Chicago, Boulder Colorado, Atalanta Georgia State University, Salt Lake City University of Utah, Western Illinois University Jazz Orchestra con la quale ha suonato da solista nel 2010 alla Carnegie Hall di New York. Ha collaborato con Buddy De Franco in un clarinet summit all'Opera House di Tel Aviv, e con altri importanti artisti come Tony Scott, Kenny Davern, Clark Terry, Jon Faddis, Dan Barrett, Gary Smulyan, Larry Willis, Bruce Forman, Jimmy Woode, Ira Coleman, Bobby Durham, Dee Dee Bridgewater, Miles Griffith.
Svolge attività didattica in Italia e all'estero ed Ë presente in numerose registrazioni discografiche.
Collabora con Tony Pancella da oltre 40 anni.
Tony Pancella
Pianista molto apprezzato dalla critica musicale internazionale, svolge la sua attività concertistica nei più noti festival, teatri e jazz club in Italia, Stati Uniti, Canada, Germania, Austria, Croazia, Slovenia, Serbia, Ungheria, Bulgaria, Belgio, Lussemburgo, Israele, Svizzera, Francia, Grecia, Turchia, Inghilterra, Russia, Australia, Giappone.
Durante la fase formativa della sua carriera ha visto numerosi premi, tra i quali il primo premio come migliore nuovo talento assegnatogli dal Music Inn di Roma in collaborazione con RAI Radiouno e Umbria Jazz nel 1989.
Ha collaborato con moltissimi musicisti importanti, tra i quali Lee Konitz, Jimmy Knepper, Jimmy Owens, Cameron Brown, Charles Tolliver, Kim Parker, Tony Scott, Ulf Radelius, Keith Copeland, Steve Turre, John Mosca, Ray Mantilla, Joe Magnarelli, Miles Griffith, Bobby Durham, Larry Willis, Buddy De Franco, Phil Woods, Deborah Brown, Eliot Zigmund, Joshua Breakstone, Helen Merrill, e tanti ancora. Ha pubblicato molti CD, sia a suo nome, sia in collaborazione con altri musicisti per varie etichette discografiche tra le quali la YVP (Germania), Philology, Splasch, Audionika, Orange Park Records. aBeat (Italia), Mapleshade Records, MG Music (Stati Uniti). Partecipa a molte trasmissioni radiofoniche e televisive (RAI, DeutschlandRadio, Riff Worldspace -USA, FM Urquiza Argentina, TV Nazionale Israele, ecc.). I lavori discografici sono stati entusiasticamente accolti e recensiti dalle più importanti pubblicazioni specializzate internazionali (Jazz Times, Jazz Podium, AllAboutJazz, Audiophile Audition, Musica Jazz, Cadence, Jazz Reviews).
La Fotografia del banner è stata realizzata da Paolo Iammarrone