EAGLES: ON THE BORDER
Vinile One Step in cofanetto
Codice: 21841905
Tutti i nostri prodotti nuovi sono coperti da garanzia italiana. L'usato invece è coperto da 6 mesi di garanzia vedi le condizioni.
Esecutore: Eagles
Autore: Eagles
Numero dischi: 2
Etichetta: Original Master Recordings
Supporto: Lp 45 Giri One Step
Genere: Pop/Rock
Anno: 2022
LP da 180 grammi a 45 giri Ultradisc One Step. Rimasterizzazione effettuata a partire dai nastri analogici originali
Rimasterizzazione effettuata a partire dal master analogico originale per una qualità sonora senza confronti
Fonte: master analogico da un quarto di pollice / 15 IPS
Tiratura limitata a 10.000 copie numerate per tutto il mondo
Stampa effettuata presso la RTI su MoFi Supervinyl
Con un nome che indica la diversità dei confini e l’ispirazione sud-occidentale della musica, On the Border vede gli Eagles accantonare le esperienze precedenti per adottare un approccio più deciso, che porta per una volta la band al di fuori di sonorità morbide e contribuisce ad affermarla come un gruppo che sa come – e vuole – fare rock. Glenn Frey, Don Henley, il nuovo membro Don Felder e gli altri componenti della band annunciano immediatamente le loro intenzioni con l’energica hit di apertura dell’album “Already Gone” e non volgono mai indietro, realizzando un gioiello che dalla prima all’ultima nota è probabilmente il loro disco più coerente ed equilibrato.
Rimasterizzato a partire dai nastri analogici originali, questo esclusivo LP da 180 grammi a 45 giri della Mobile Fidelity possiede un’immagine sonora di meravigliosa trasparenza, una presenza e una dinamica fino a questo momento del tutto inimmaginabili, che contribuiscono a porre sul piedestallo un album venerato da decenni dagli audiofili, fornendo una visione vivace, trasparente e intima di un’opera la cui importanza contemporanea continua a crescere. L’opportunità di concentrarsi sui raffinati dettagli armonici, su ogni singolo timbro vocale e sull’interazione coesiva degli Eagles non è mai stata migliore. Priva di immagini sonore artificiali e artefatti, questa ristampa da collezione mette in luce anche le importanti differenze sonore tra gli approcci dei due producer, che costituiscono una parte molto importante della storia e del successo di questo album.
In effetti, in On the Border c’è molto da capire e da assorbire. Definito dal famoso critico Robert Christgau « di gran lunga l’album migliore degli Eagles», questo disco del 1974 vanta una ricca storia alle spalle. Registrato nel corso di tumultuose sessioni con il produttore Glyn Johns a Londra poco dopo l’uscita del secondo album del gruppo, Desperado, On the Border prese una nuova piega dopo che la band decise di scartare la maggior parte del lavoro precedente, di tornare nella natia California e di collaborare con il produttore Bill Szymczyk, per conferire ai brani in programma meno smalto e più grinta. Inoltre, Szymczyk permise agli Eagles di avere più libertà negli arrangiamenti e suggerì di aggiungere un altro chitarrista nel brano “Good Day in Hell”. Felder ricevette la chiamata e conquistò gli Eagles con le sue capacità, al punto da diventare rapidamente il quinto membro della band.
Mentre l’ultimo arrivato Felder suona solo in un altro brano dell’album, “Already Gone”, i suoi compagni danno ampio saggio del loro talento nel resto di un doppio LP di platino, che ha consacrato gli Eagles come una forza il cui raggio d’azione trascendeva il posato stile country che avevano presentato nei loro primi due album. Scritta principalmente da Jackson Browne e accantonata durante le sessioni di Desperado a causa dei suoi tratti più vigorosi, la frenetica “James Dean” rimbalza nelle orecchie degli ascoltatori con riff taglienti e una spavalderia ribelle. Ascoltate con attenzione il modo in cui la produzione grezza di Szymczyk imprime al brano un’eleganza da giubbotto di pelle e jeans che si addice al suo protagonista. Altrettanto vigorosa, la slide guitar sfoggia iuna coinvolgente dose di cattiveria in “Good Day in Hell”. E il brano che dà il titolo all’album, dall’inconfondibile sapore funk, ammonisce in maniera perentoria «Non parlarmi della tua legge e del tuo ordine». In tutti i brano di On the Border gli Eagles dimostrano di non avere nessuna voglia di scherzare.
Con questo non si vuole certamente asserire che la band si sottragga alle atmosfere sentimentali. Infatti, in una delle più belle cover dell’epoca, gli Eagles riescono a esprimere con grande efficacia il sentimento agrodolce che pervade “Ol’ ’55” e a tratteggiare con grande immediatezza il suo vivido scenario, offrendone al pubblico una versione intensamente personale. La ballata rustica “My Man” è un tributo a Gram Parsons, recentemente scomparso, con il cantante-chitarrista Bernie Leadon che prende il microfono e rivolge il suo cuore all’ex compagno dei Flying Burrito Brothers. E quando si parla di romanticismo, è possibile superare “Best of My Love”? Con la voce di Henley intrisa di miele, le raffinate armonie del gruppo senza parole, la batteria con le spazzole e il delicato incedere delle chitarre acustiche, il brano prodotto da Johns si impennò fino al primo posto delle classifiche e gettò le basi per quella che presto sarebbe stata la realtà degli Eagles: la celebrità internazionale.
Already Gone
You Never Cry Like a Lover
Midnight Flyer
My Man
On the Border
James Dean
Ol’ ’55
Is It True
Good Day in Hell
The Best of My Love