STEFANOVSKY - TADIC: KRUSHEVO
Vinyl
Code: 65883062
All our products are covered by Italian warranty.
STEFANOVSKY - TADIC: Krushevo
Esecutore: Vlatko Stefanovski, chitarra e dobro; Miroslav Tadic, chitarra classica
Autore: Stefanovsky - Tadic
Numero dischi: 2
Etichetta: Ma Recordings
Supporto: Lp 45 Giri
Genere: Jazz
Anno: 2023
Se non conoscete le gemme audiofile di MA Recordings (www.marecordings.com), spero di riuscire a darvi una seppur pallida immagine di questo grande catalogo discografico in questa recensione di uno dei miei preferiti, l'evocativo ed espressivo duo chitarristico di Vlatko e Miroslav in "Krushevo". MA Recordings è stata fondata in Giappone nel 1988 e il suo catalogo riflette le aspirazioni veramente world-folk del suo ingegnere, produttore e designer, Todd Garfinkle. Garfinkle ha portato le sue apparecchiature di registrazione personalizzate in ogni angolo del mondo, cercando di registrare musica acustica eseguita in spazi acustici unici e significativi, la cui impronta sonora lascia una traccia su MA Recordings tanto quanto i singoli artisti rappresentati. In effetti, MA Recordings esiste per promuovere la qualità del suono, l'importanza dei suoni solitari, la loro musicalità e diversità, tanto quanto le melodie e le composizioni complessive presentate. Così come Mary Oliver descrive nella sua poesia come i doni siano elargiti dal mare, mi accorgo che quando ascolto le registrazioni MA Recordings che possiedo, vengo sempre ricompensato con nuovi doni sonori forniti dalle tecniche di registrazione di Garfinkle in questi spazi acustici grandiosi e inusuali, in coppia con la pura arte dei musicisti che ha raccolto sotto i loro tetti.
"Krushevo" è il nome della città della Macedonia centrale dove, in cima alle montagne, è stato costruito un grande monumento in cemento durante l'era di Tito, a metà degli anni '70, per commemorare i macedoni che si ribellarono all'Impero Ottomano. Le bellissime foto di Garfinkle che ritraggono questo singolare edificio "astronave" sulla copertina del disco smentiscono la bellezza che si cela al suo interno: il profondo interplay di due grandi chitarristi che suonano "Balkan Blues" riverberando in un ambiente acustico sorprendente. Fin dalle battute iniziali della vorticosa danza tradizionale "Gajdarsko Oro" ("Bagpipe Reel"), assistiamo agli assoli di Vlatko sulla sua chitarra a corde di nylon Sakura, perfettamente contrastati dalle punteggiature di Miroslav sulla sua chitarra classica Ramirez. I due vanno avanti e indietro, salendo con maestria i gradini di questa furiosa melodia fino a raggiungere un climax febbrile. Una volta suonata l'ultima nota, il vostro sistema audio sarà messo alla prova al massimo per trasmettere il glorioso decadimento di quest'ultima nota scandita che si riverbera sulle pareti di pietra di questo spazio acustico unico e arrotondato, all'infinito. Non ho mai sentito un'ambienza così meravigliosa sia dello spazio registrato che del corpo degli strumenti impiegati.
Passiamo da una scintillante melodia da ballo a una dolce melodia di "Jovano, Jovanke", con entrambi gli esecutori che improvvisano con leggerezza e delicatezza, spingendo il limite dei riff jazz, dei ritmi orientali e dei vivaci cambi di accordi. Dove si spinga questa esplorazione non è dato saperlo, ma non ci sono dubbi sulla maestria degli esecutori, sulla bellezza interiore della canzone e sul modo in cui lo spazio acustico unico colora e si intreccia con questa creazione. Alla fine della canzone, rimane una nota solitaria di chitarra, che indugia delicatamente nell'aria e nelle pareti di questo spazio acustico rotondo. Questo stesso portale acustico è il contenitore in cui Vlatko e Miroslav forgiano una chimica coinvolgente di dare e avere, rock and roll e melodie pulsanti e terrose, elaborate a partire da canzoni della tradizione popolare macedone.
In "Ni Prela Gora Ni Tkala" ("The Forest Doesn't Weave and It Doesn't Knit"), ogni chitarrista si cimenta con una melodia morbida e luminosa, girandola e rigirandola, utilizzando dolci carezze e note tenute a lungo che riverberano in profondità nello spazio acustico. Gli armonici si allontanano come fumo e poi si parte per "Dafina With Cheeks Like Red Wine", un'antica canzone dell'Oriente, con una melodia rotonda e calda che vi rimarrà in testa per un po'. Qui Vlatko sfoggia i suoi pizzichi affilati sulle corde, dove (se il vostro impianto è all'altezza), ogni rapido passaggio riecheggia negli angoli dello spazio acustico, nel profondo di questa camera unica. Infine, ci imbattiamo nel dobro e nelle sue magiche qualità di risonanza suonato da Vlatko in "Ajde Dali Znaes Pametic Milice ("Ti ricordi di Milica?"), in coppia con gli strums e i battiti posti sul corpo di legno della chitarra di Miroslav. Ancora una volta, non ho mai sentito una registrazione così bella del corpo acustico di uno strumento di legno come quando Miroslav percuote leggermente la sua chitarra in accompagnamento, o come le corde del dobro di Vlatko si estendono nell'aria, lasciando che il suono permei e danzi letteralmente sulle pareti di questo spazio di registrazione unico. Questo culmina un viaggio sonoro molto speciale di questi due maestri della corda nel loro pellegrinaggio in questo villaggio collinare della Macedonia. La brillante presa del suono di Garfinkle di questo evento musicale risuonerà nel cuore e nella mente per molto tempo dopo che l'ultima nota sarà stata suonata.